RAVENSBRÜCK

RavensbrückFu il solo campo nato per ospitare deportate.
Iniziò ad essere operativo come lager di “rieducazione” il 15 maggio 1939, quando vi giunsero 867 donne: si trattava in gran parte di comuniste, socialdemocratiche, Testimoni di Geova e “asociali” tedesche.
Col passare del tempo, i gruppi nazionali più consistenti, divennero quelli delle polacche, russe, ucraine, francesi, ebree, zingare e italiane (871). Accanto al campo femminile (107.753 prigioniere), ne fu aperto un altro dove vennero rinchiusi 20.086 mila uomini. Di questi l’86% era composto da politici, 7% criminali, 4% asociali e l’1% Testimoni di Geova ed omosessuali. Ne morirono circa 90 mila.
Il 15 gennaio del 1945, nel lager erano rinchiuse 46.70 donne e 7.858 uomini.
Le italiane iniziarono ad arrivare dalla fine di giugno del 1944. Erano soprattutto antifasciste, partigiane, staffette, donne prese in ostaggio, popolane arrestate perché prive di documenti, operaie, mondine, insegnanti e studentesse. Buona parte delle deportate fu utilizzata, in un primo momento, nella produzione tessile delle officine di proprietà delle SS, e poi in quella bellica di aziende insediate nei pressi del lager o al suo interno. Tra queste la Siemens Werke di Berlino.
Dalla fine del 1942, il campo madre irradiò 45 campi satellite: 31 per le recluse e 9 per gli uomini.
I prigionieri di 23 campi satellite furono utilizzati in diverse industrie, quelli rinchiusi in 3 nell’edilizia, i deportati internati in 5 vennero impiegati nei servizi alle SS, mentre per quelli di 11 sottocampi non si ha notizia di quale funzione fu loro attribuita.
Nelle settimane che precedettero la liberazione del lager, si ritiene che siano state uccise 7 mila prigioniere. L’evacuazione avvenne tra il 23 e 24 aprile 1945. Tra il 29 ed il 30 a Ravensbrück, entrarono i militari della 49° unità di cavalleria della 2° Armata sovietica.

Bibliografia:
A. Chiappano, I lager nazisti. Guida storico-didattica, Giuntina, Firenze 2007, pp. 191-205;
A. Chiappano, Il campo di concentramento di Ravensbrück, in B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, Vol. III, La galassia concentrazionaria SS 1933-1945, Mursia, Milano pp. 442-65;
E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi, Dizionario della Resistenza, Einaudi, Torino 2006, pp. 756-9;
V. Morelli, I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945, Scuole Grafiche Pav. Artigianelli, Milano 1965, pp. 63-7;
L. Beccaria Rolfi, A. Maria Bruzzone, La donne di Ravensbrück, Einaudi, Torino 1978;
G. Schwarz, Die nationalsozialistischen Lager, Campus Verlag GmbH, Frankfurt am Main, 1997, pp. 218-9.

Sitografia:
https://www.ushmm.org/research/publications/encyclopedia-camps-ghettos/volumes-i-and-ii-available-online

Translate »