La perdita della memoria nella società

GIORNO DELLA MEMORIA

27 GENNAIO 2024

La memoria è un meccanismo fisiologico che serve all’uomo per difendersi da eventi che, se dimenticati, potrebbero indurlo a soccombere a nemici, di cui non saprebbe nulla. In poche parole l’uomo conservando il ricordo, rinforzato dall’esperienza, ha imparato fin dagli albori della sua comparsa sulla Terra a difendersi. Altrimenti si sarebbe estinto!
Ma l’uomo storico ha imparato a dimenticare, un po’ perché è naturale rimuovere tutto ciò che provoca sofferenza, ma anche perché ha imparato a farsi soggiogare dai potenti che usano l’oblio con vari mezzi di distrazione. “Panem et circenses” (pane e giochi) era la formula usata dagli imperatori romani per controllare i malumori della plebe.
Quindi l’oblio sociale è voluto dal potere per soggiogare le masse. ed è un fatto principalmente culturale.
Ma noi continueremo a ribadire l’importanza della memoria, indipendentemente dalle celebrazioni collettive con l’istituzione del “Giorno della memoria”.
Il 27 gennaio 1945 furono abbattuti i cancelli di Auschwitz e in quel luogo non c’erano solo ebrei, che comunque restava il gruppo numericamente più nutrito, ma c’erano inoltre oppositori politici, zingari, testimoni di Geova, omosessuali, ecc., tutti vittime dell’odio e del pregiudizio nazifascista. 
A questo punto ribadisco che è necessario RICORDARE. Conservare la memoria di quegli eventi è assolutamente indispensabile: ne va della stessa sopravvivenza del genere umano. 

Prof. Juan Furore
presidente ANED di Brescia

Mauthausen

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