INVERARDI FAUSTO

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  • Nome: Fausto Inverardi
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Rovato (BS)
  • Data di nascita: 20 agosto 1922
  • Luogo di morte: Rho (MI)
  • Data di morte: 30 gennaio 2000
  • Deceduto nel lager: No
  • Trasporto: Convoglio 119
  • Tipologia prigioniero: Schutzhäftling ((Schutz-deportato per motivi di sicurezza)
  • Biografia:

    Fausto Inverardi (Rovato (BS) 20 agosto 1922 – Rho (MI) 30 gennaio 2000) di Onorato e Anna Rocco.
    Residente a Mairano, celibe, contadino, ha frequentato sino la 4° classe elementare.
    Già artigliere alpino nel 2° Rgt., Gruppo Val d’Adige, di stanza a Rovereto (TN) dal gennaio 1942, si sbanda dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Richiamato alle armi, si presenta. Il 29 febbraio del 1944 raggiunge il 1° Deposito Aeronautico Contraerea di stanza a Monza. In data non accertata, si allontana dall’unità. Dal 1° luglio del 1944 è aggregato al distaccamento di Monticelli di Capriano del Colle della Bgt. X Giornate delle Fiamme Verdi. Col nome di battaglia di “Lustrù”, compie alcuni sabotaggi, svolgendo anche la funzione di staffetta. E’ catturato da truppe nazifasciste il 15 novembre 1944 a Mairano, insieme a Paletti Francesco e Benedetti Luigi, durante un tentativo di requisizione di un veicolo militare. Viene rinchiuso lo stesso giorno nel carcere di Canton Mombello di Brescia (matr. 8391) su ordine e a disposizione delle SS. Dopo essere stato sottoposto ad alcuni interrogatori, è dimesso il 27 gennaio 1945 per essere prima condotto nel campo di Bolzano-Gries (matr. 8955), blocco Celle, e quindi, il 1° febbraio 1945, deportato nel lager di Mauthausen (num. 126238) col trasporto n. 119. Vi giunge il 4 tramite la Sicherheitspolizei (Sipo-Polizia di sicurezza) di Verona. E’ classificato come Schutzhäftling (Schutz-deportato per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato: contadino. Trasferito nel sottocampo di Gusen il 17 febbraio, viene liberato il 5 maggio 1945 dalle truppe americane. E’ rimpatriato il 3 luglio.

  • Note particolari:

    Risiede a Barbaiana (fraz. di Lainate-MI) dove si è trasferito nel 1958 giungendo da Berlingo (BS).

  • Bibliografia:

    B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 2, Mursia, Milano 2009, ad nomen;
    R. Anni, Deportati operai in Germania: il caso bresciano, in R. Anni-E. Pala (a cura), 1943-1945: attendere, subire, scegliere. Nuove linee di ricerca sul periodo della Resistenza bresciana, Annali dell’Archivio storico della resistenza bresciana e dell’Età contemporanea, X, Brescia 2014, p. 57;
    I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I “trasporti” dei deportati 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1994;
    D. Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Mimesis, Milano 2004, ad nomen.

  • Altre fonti:

    Registro matricola carcere di Canton Mombello (BS), ad nomen;
    Archivio ANED Brescia, B. 10, fasc. 126, sf. ad nomen;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen;
    Uffici Anagrafe di Rovato (BS) e Rho (MI);
    Archivio di Stato di Brescia, Distretto militare di Brescia, Reg. N. 506, Foglio Matricolare n. 26238.

  • Riferimenti:

    Brigata X Giornate;
    Fiamme Verdi;
    Canton Mombello (BS);
    Bolzano-Gries;
    Mauthausen;
    Gusen;
    15 novembre 1944 a Mairano

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