BRUSA CARLO GIACOMO

Leggi la sua testimonianza

  • Nome: Carlo Giacomo Brusa
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Gussago (BS)
  • Data di nascita: 8 giugno 1920
  • Luogo di morte: Desenzano del Garda (BS)
  • Data di morte: 24 ottobre 2003
  • Deceduto nel lager: No
  • Trasporto: n. 120
  • Tipologia prigioniero: Schutzhäftling
  • Biografia:

    Carlo Giacomo Brusa (Gussago (BS) 8 giugno 1920 – Desenzano del Garda (BS) 24 ottobre 2003) di Tito e Argentina Cavalli.
    Studente, ha conseguito il diploma di maturità presso il liceo classico “Arnaldo” di Brescia. Chiamato alle armi il 5 febbraio 1943 nel 14° Rgt. Fanteria di stanza a Chieti, si sbanda dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Si trasferisce a Torviscosa (UD), che con Monfalcone, rappresenta uno dei centri vitali dell’antifascismo friulano, essendo qui presente la SNIAa. Il padre, Tito, lavora alle dipendenze del Comune come ingegnere civile: dal 1° maggio 1944 partecipa ufficialmente alla Resistenza (nome di battaglia “Gaspare”). Nel periodo insurrezionale, col grado di Tenente Colonnello, comanda il Btg. Villa della XII° Brigata “G B. Berghinz”, costituito nel febbraio del 1945, e facente parte della 2° Div. Osoppo-Friuli (Territoriale), operativa nella Sinistra Tagliamento. Viene ricercato e fermato in casa. E’ tradotto nella caserma “Piave” di Palmanova (UD) e quindi nelle carceri di via Spalato di Udine. E’ rilasciato alcuni giorni dopo la cattura. Dal 1° settembre 1944 anche Carlo fa parte  della della stessa formazione osovana del padre come partigiano combattente ed ispettore di battaglione. Viene arrestato dalle SS italiane durante il rastrellamento che investe la zona di Torviscosa nella notte tra il 22 ed il 23 dicembre. Rimane nelle carceri di Palmanova fino il 3 gennaio 1945. Trasferito il giorno dopo in quelle di Udine, è deportato nel lager di Mauthausen (num. 126655) il 7 febbraio 1945 dalla Sicherheitspolizei (Sipo- Polizia di sicurezza) di Trieste, col trasporto n. 120 partito dalla città giuliana tra il 2 e il 4 febbraio. E’ classificato come Schutzhäftling (Schutz-deportato per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato: funzionario. Vi rimane sino il 22. Da questa data al 19 marzo è ricoverato presso l’infermeria. E’ liberato dalle truppe americane il 5 maggio 1945. Rientra in Italia l’8 giugno, dopo essere transitato dal campo di smistamento di Innsbruck.

  • Bibliografia:

    B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 1, Mursia, Milano 2009, ad nomen;
    I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I “trasporti” dei deportati 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1994;
    I. Bolzon, Repressione antipartigiana in Friuli. La Caserma “Piave” di Palmanova e i processi del dopoguerra, Storia Kappa Vu, Udine 2012, pp. 171-2, 475.

  • Altre fonti:

    Archivio ANED Brescia, B. 10, fasc. 125, sf. ad nomen;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen;
    Ufficio Anagrafe di Gussago (BS);
    Archivio di Stato di Brescia, Distretto militare di Brescia, Reg. N. 498, Foglio Matricolare n. 24556;
    Archivio storico delle Divisioni “Osoppo-Friuli” dell’Associazione Partigiani Osoppo (APO) di Udine, Scheda personale di Tito Brusa.

  • Riferimenti:

    Mauthausen;
    2° Div. Osoppo Friuli (Territoriale);
    Testimonianza

Translate »