CONVOGLIO 27

Il convoglio partì dal campo di Fossoli (Modena) il 22 febbraio 1944 con destinazione Auschwitz, dove giunse il 26 febbraio 1944.
Il totale dei deportati può essere stimato in 650 persone. Si tratta per lo più di ebrei italiani e stranieri arrestati da agenti di Pubblica Sicurezza i in seguito all’ordine d’arresto datato 30 novembre 1943 del Ministro dell’Interno Guido Buffarini Guidi.
ConvoglioIl Comando Centrale della
Sicherheitspolizei (Sipo-Polizia di Sicurezza tedesca) con sede a Verona, temendo di non raggiungere in tempo il quorum per la formazione del convoglio, fece pressione su prefetti e questori non solo per effettuare nuovi arresti, ma affinché le traduzioni potessero avvenire “entro e non oltre il 18 del corrente mese [febbraio]”.
I deportati furono trasportati in autobus da Fossoli alla stazione di Carpi. Il treno era composto da dodici vagoni merci, ciascuno dei quali occupato da 50 a 60 prigionieri. Quelli identificati nel corso degli anni, sono stati 489, dei quali 23 sopravvissuti.
Il convoglio arrivò lungo la banchina chiamata Judenrampe. Dopo lo scarico violento dei deportati, venne effettuata la selezione tra i validi per il lavoro e gli invalidi: portatori di handicap, donne con bambini in braccio o per mano, donne e uomini con i capelli bianchi. Solo 97 uomini e 29 donne superarono le selezione come idonei al lavoro. Gli altri vennero tutti uccisi con il gas.

Bibliografia:
L. Picciotto, Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall’Italia (1943-1945), Mursia, Milano 2002, pp. 921-2;
L. Picciotto, L’alba ci colse come un tradimento. Gli ebrei nel campo di Fossoli 1943-1944, Mondadori, Milano 2010, pp. 115-9;
I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I trasporti dei deportati 1943-1945, Franco Angeli, 1Milano 1994

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