LE NAVI THIELBECH E CAP ARCONA

Tra il 15 ed il 20 aprile 1945, la Croce Rossa era riuscita a trasferire in territorio neutrale tutti i deportati danesi e norvegesi del campo di Neun. 

Thielbech7 mila deportati furono inviati in direzione di Lubecca. Dal campo di Stutthof giunsero 1.500 uomini, e da Mittelbau-Dora altri 500. Iniziato l’imbarco, il 2 maggio furono imbarcati sul piroscafo Thielbek circa 2.800 prigionieri, sul Cap Arcona circa 4.600, e sull’Athen altri 1998. engamme. La proposta svedese di evacuare il lager e di inviare in Svezia tutti gli internati, era stata accolta dai Tedeschi che effettuarono l’evacuazione, dopo aver trasferito 2 mila prigionieri ammalati ad Hannover/Stocken e 2.500 a Bergen Belse

Il giorno dopo, il comandante dell’Athen, di sua iniziativa, diresse la nave verso la baia di Neusadt, già occupata dagli alleati, alzando la bandiera bianca. Il Thielbek ed iCap Arcona rimasero invece ancorati nella baia.

Nel pomeriggio del 3 maggio, nove aerei Hawker Typhoon, della 198° squadriglia RAF, si alzarono in volo e colpirono le due navi. La Thielbek colò a picco nel giro di venti minuti: i sopravvissuti furono 50.
La 
Cap Arcona rimase invece a galla ancora per qualche ora. Dei deportati lì imbarcati, sopravvissero dai 350 ai 500. Risulta che complessivamente ne perirono circa 7 mila.

Bibliografia:
A. Chiappano, I lager nazisti. Guida storico-didattica, Firenze, Giuntina, 2007, pp. 180-1;
V. Morelli, I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945, Scuole Grafiche Artigianelli, Milano 1965, pp. 72-3;
R. Lazzero, Gli schiavi di Hitler, Mondadori, Milano 1996, p. 150.

Sitografia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cap_Arcona;
https://nl.wikipedia.org/wiki/Thielbek_(schip,_1940)

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