NEUENGAMME

NeuengammeIl campo fu aperto il 13 dicembre del 1938, nei pressi di Amburgo.
All’inizio dipendeva da Sachsenhausen, ma dal 4 giugno del 1940 divenne indipendente avendo superato i 1.000 prigionieri. Venne classificato di “livello II”, ovvero per prigionieri preventivi con accuse pesanti ma ancora con possibilità di rieducazione e recupero.
I deportati, nei primi anni, soprattutto criminali tedeschi, asociali ed ebrei, furono impiegati nell’ampliamento del lager, nello sfruttamento delle cave d’argilla, in una fabbrica di mattoni e nei lavori di ampliamento del canale sull’Elba, ma dal 1942 in avanti, con l’arrivo dei prigionieri politici dal Belgio, Francia, Danimarca, Polonia, Norvegia e Russia, vennero occupati soprattutto nell’industria bellica in un primo momento creata all’interno del campo.
Successivamente i prigionieri vennero inviati direttamente nelle varie fabbriche, e questo comportò la costruzione di 90 campi satellite in cui poterli alloggiare. Di questi, 29 erano per donne e 56 per uomini, mentre 5 erano misti.
I prigionieri di 39 sottocampi furono utilizzati nelle industrie e nei cantieri navali, 27 in altri cantieri civili, 2 nel recupero di bombe, 7 nelle ferrovie, 3 raccoglievano gli ammalati, 2 erano per gli evacuati, mentre di 8 non si conosce i compiti assegnati. Dal 1938 al 1945, nel sistema concentrazionario di Neuengamme, vennero rinchiusi circa 101 mila prigionieri, dei quali 87.500 uomini e 13.500 donne. In totale ne morirono 55 mila.
Gli italiani iniziarono ad arrivare dopo l’8 settembre 1943, provenienti dai campi di Dachau, Buchenwald, Sachsenhausen e Flossembürg. Si trattava di militari, ma soprattutto di partigiani e civili deportati per rappresaglia. Molti giunsero dalla Slovenia e Croazia.
Complessivamente, nel campo principale e nei vari sottocampi, furono rinchiusi tra i 1.100 ed i 1.200 italiani. Di questo contingente nazionale, fecero parte dalle 66 alle 100 donne. I decessi raggiunsero le 344 unità.
Il 29 aprile del 1945 il lager fu evacuato ed il 4 maggio liberato.

Bibliografia:
A. Chiappano, I lager nazisti. Guida storico-didattica, Firenze, Giuntina, 2007, pp. 175-89;
D. Garbe, Il campo di Neuengamme nel sistema concentrazionario nazista, e S. Wald, E tornai vivo dall’inferno dei morti. Deportati italiani nel campo di concentramento di Neuengamme, in B. Mantelli – N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, Vol. III, La galassia concentrazionaria SS 1933-1945, Milano, Mursia, pp. 387-415 e 422-36;
V. Morelli,
 I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945, Scuole Grafiche Artigianelli, Milano 1965, pp. 69-81.;
G. Schwarz, Die nationalsozialistischen Lager, Campus Verlag GmbH, Frankfurt am Main, 1997, p. 215.

Sitografia:
https://www.ushmm.org/research/publications/encyclopedia-camps-ghettos/volumes-i-and-ii-available-online

Translate »