BUCHENWALD – SCHÖNEBECK

LagerSotto questo nome si nascondevano due sottocampi appartenenti, con altri 130, al sistema concentrazionario di Buchenwald: il primo era chiamato anche Junkers-Flugzeug-und Motorenwerke AG (“J”, “Sch”, “Julius”) [anche “Siegfried”) e forniva forza lavoro per una industria aeronautica; il secondo Nationale Radiatoren.
Pare si trattasse di un unico campo satellite diviso in due settori. Infatti erano stati aperti tutti nei primi giorni di marzo del 1943 e liberati tra l’11 e 12 aprile 1945.
Nel primo sottocampo furono rinchiusi prigionieri provenienti dalla 
Russia, Polonia, Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, ma anche ceco slovacchi, jugoslavi, ungheresi, croati ed italiani. Erano politici, asociali, lavoratori civili coatti, zingari ed ebrei. Vi furono rinchiusi mediamente 1.200 deportati.
Il secondo sottocampo (
Nationale Radiatoren) garantì manodopera schiava (circa 400 prigionieri provenienti sia dalla Russia che dall’Italia) per l’industria aeronautica e per una di radiatori che all’inizio del 1944 fu rilevata dalla Volkswagen per aumentare la produzione dei missili V-1. 


Bibliografia:
G. Schwarz, Die nationalsozialistischen Lager, Campus Verlag GmbH, Frankfurt am Main, 1997, p. 184.

Sitografia:
https://www.ushmm.org/research/publications/encyclopedia-camps-ghettos/volumes-i-and-ii-available-online

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