BUCHENWALD – OHRDRUF

OhrdrufTra i 130 sottocampi di Buchenwal, tre avevano questo nome: Ohrdruf (“SIII”), Ohrdruf/Crawinkel, e Ohrdruf/Espefeld.
Attivo dal 6 novembre 1944, Ohrdruf (“SIII”) era inizialmente un campo di lavoro forzato controllato dalle SS-Wirtschafts- und Verwaltungshauptamt (SS-WVHA).
Poi divenne uno dei c
ampi satellite di Buchenwald. Alla fine del 1944, erano qui rinchiusi circa 4.500 prigionieri, per raggiungere nel marzo del 1945 il numero di circa 13 mila unità, in prevalenza russi, polacchi, ungheresi, alcuni francesi, cechi, italiani, belgi, greci, lettoni, jugoslavi e ucraini. Si trattava deportati politici, “asociali”, criminali professionali, omosessuali ed ebrei. Molti furono impiegati nella costruzione di strade, ferrovie e tunnel. Mentre le truppe americane avanzavano, la SS cominciarono ad evacuare quasi tutti i prigionieri. Durante queste “marce della morte” dirette al campo madre, furono uccisi circa 1.000 deportarti. Altri 3 mila morirono all’interno del campo. Le stime del numero totale delle vittime, valutano in circa 7 mila i decessi. Il lager fu liberato il 4 aprile 1945 dalla 4° Divisione corazzata e dalla 89° Divisione di fanteria degli Stati Uniti.
Ohrdruf /Crawinkel venne aperto probabilmente nel dicembre del 1944. Circa 3 mila detenuti furono qui inviati da Ohrdruf (“SIII”). Forniva manodopera per alcune cave e la costruzione di una galleria per i binari della ferrovia. La maggior parte dei prigionieri era composta da soldati sovietici ed ebrei , soprattutto ungheresi. I deportati erano alloggiati in un campo di tende e in un bunker di una fabbrica di munizioni. Venne evacuato tra la fine di marzo ed i primi giorni di aprile del 1945.
Ohrdruf/Espefeld fu nei fatti un campo di tende dove furono alloggiati circa 7 mila prigionieri, soprattuto russi, cechi e polacchi, impiegati in alcune cave e nella costruzione di gallerie. Il sottocampo fu evacuato alla fine di marzo del 1945 ed i prigionieri condotti a Buchenwald.

Bibliografia:
G. Schwarz, Die nationalsozialistischen Lager, Campus Verlag GmbH, Frankfurt am Main, 1997, p. 183.

Sitografia:
https://www.ushmm.org/research/publications/encyclopedia-camps-ghettos/volumes-i-and-ii-available-online

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