BUCHENWALD – DORA

DoraIl campo di Dora, sorto nei pressi di Nordhausen (Turingia), fu l’ultimo Koncentrationslager (KL) costruito dai nazisti. Il 18 agosto 1943 l’aviazione britannica aveva colpito gli impianti di Peenemünde (Mar Baltico) dove, nel 1936, era sorto un centro di ricerca sulle armi missilistiche (V2). Data la necessità di trasferire tale produzione in gallerie sotterranee per evitare le distruzioni aeree, fu deciso di creare un nuovo campo dipendente da Buchenwald, dando ad esso il nome di “campo di lavoro di Dora” (Arbeitslager Dora).
Questo campo satellite (Aussenkommando) fu istituito il 27 agosto del 1943 a Salza/Nordhausen e dal settembre del 1943 al gennaio del 1944 il numero degli internati era salito dai 3 mila ai 12.500. Qui si provvedeva, per conto della società statale Mittelwerke GmbH della produzione della bomba volante V1 e il razzo V2, utilizzando a tal fine il lavoro forzato dei deportati lì rinchiusi.
Tra l’ottobre del 1943 e la fine di marzo del 1944, i morti erano già circa 3 mila. Sempre tra il 1943 e 1944 tutti i sottocampi di Buchenwald che lavoravano per la Mittelwerke GmbH (Harzungen, Ellrich, Niedersachswerfen) passarono alle dipendenze del Kommando Dora. Crescendo il numero di campi satellite in ragione della necessità di impiegare sempre nuova forza lavoro, Buchenwald ne perse progressivamente il controllo.
Per cui si pensò di riunirli in un complesso concentrazionario autonomo denominato Mittelbau, di cui Dora ne sarebbe rimasto il campo principale. Il nuovo sistema chiamato Mittelbau-Dora, sorse praticamente il 28 ottobre del 1944 (vedi Mittelbau-Dora). Ne fecero parte anche 32 sottocampi. In tale struttura (campo madre e campi satellite) furono rinchiusi circa 1.500 deportati italiani: 900 politici e 600 militari. Quest’ultimi furono muniti di una fascia al braccio col relativo numero (uno zero seguito da tre cifre), vennero impiegati negli stessi lavori ed ebbero lo stesso trattamento dei politici.

Bibliografia:
J. C. Wagner, Il campo di concentramento di Mittelbau-Dora, in B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, Vol. III, La galassia concentrazionaria SS 1933-1945, Mursia, Milano pp. 166-96;
A. Chiappano, I lager nazisti. Guida storico-didattica, Giuntina, Firenze 2007, pp. 80-2;
E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi, Dizionario della Resistenza, Einaudi, Torino 2006, pp. 743-4;
V. Morelli, I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945Scuole Grafiche Artigianelli, Milano 1965, p. 39;
J. Michel, Dora, Rusconi, Milano 1976;
R. Lazzero, Gli schiavi di Hitler, Mondadori, Milano 1996, pp. 109 ss.

Sitografia:
https://www.ushmm.org/research/publications/encyclopedia-camps-ghettos/volumes-i-and-ii-available-online

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