BRIGATA OSOPPO-FRIULI

Fu l’altra grande formazione partigiana che operò in Friuli, a fianco della Garibaldi, dalla fine di marzo del 1944. Nacque dalla convergenza di vari gruppi antifascisti non comunisti, dall’incontro di forze moderate (clero, cattolici, ufficiali dell’esercito, indipendenti) che si coagularono attorno alla Democrazia Cristiana in seguito ad un accordo tra i vertici politici della stessa e quelli del Partito d’Azione allo scopo di bilanciare l’influenza delle forze garibaldine, di mobilitare strati sociali distanti dai metodi e dall’ideologia comunista, vigilare e contrastare le pretese annessionistiche degli sloveni, e combattere contro fascisti e tedeschi.
Dopo la crisi del comando (Pielungo, 19 luglio 1944) e quella del rapporto con gli azionisti, il 28 agosto diventava la 1° Div. Osoppo Friuli. Pur tra contrasti, nell’ottobre fu dato vita ad un coordinamento operativo tra la Osoppo e le Garibaldi, nei fatti al termine dell’esperienza unitaria della Zona libera della Carnia e del Friuli.
A ciò si aggiunse la “questione nazionale” ed ai contrasti tra alcune brigate osovane operanti in territorio etnicamente slavo, e le formazioni partigiane slovene. Da qui l’eccidio alle Malghe di Topli Uork (Porzûs-7 febbraio 1945), dove furono uccisi, nei giorni seguenti, da un GAP . garibaldino, il comandante (Francesco De Gregori-Bolla) ed il commissario politico (Gastone Valente-Enea), insieme ad altri componenti della stessa formazione partigiana. 

Bibliografia:
A. Buvoli, Le formazioni Osoppo Friuli. Documenti 1944-45, IFSML, Udine 2003;
G. Gallo, La Resistenza in Friuli 1943-1945, IFSML, Udine 1988;
Aa.Vv., Dall’Impero Austro-ungarico alle foibe, Bollati Boringhieri, Milano 2009;
P. Pallante, Il PCI e la questione nazionale Friuli-Venezia Giulia 1941-45, Del Bianco Editore, Udine 1980;
P. Karlsen. Frontiera rossa. Il PCI, il confine orientale e il contesto internazionale 1941-1955, LEG, Gorizia 2010.

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