54ª BRIGATA “GARIBALDI”

54a Brigata GaribaldiFu creata ufficialmente il 19 luglio 1944, organizzando gruppi di partigiani che avevano già iniziato ad operare in Val Camonica nei giorni immediatamente successivi all’8 settembre 1943. Già allora si erano svolte alcune riunioni clandestine, per definire le linee organizzative e stabilire le direttive. Tra i promotori c’erano Don Carlo Comensoli, Antonino Parisi, Angelo Gemmi. Sorsero due centri che coordinavano tutti i partigiani camuni: uno tra Darfo e Cividate, e l’altro a Cevo, in Valsaviore. Essa operò essenzialmente in tale area sotto il comando di Nino Parisi. Vice comandanti furono Luigi Romelli e Leonida Bogarelli.
Commissari politici vennero nominati prima Giuseppe Verginella, dall’agosto all’ottobre del 1944, e poi Marco Zeta, che lasciò l’incarico pochi giorni dopo la nomina, come il suo predecessore, per divergenze politico ideologiche (i rapporti, tra l’altro, con le unità cattoliche ed i giudizi sul loro modo di intendere la guerra partigiana), ed operative (organizzazione e conduzione delle azioni armate).
La formazione si innestò sia su una forte tradizione socialista molto radicata in Valsaviore, oltre che raccogliere un partigianato prevalentemente locale, in grado quindi di appoggiarsi su un tessuto sociale inclusivo. Questo però ne limitò anche l’operatività su altri territori dove prevaleva la presenza delle Fiamme Verdi camune. Il primo caduto della formazione garibaldina fu Bartolo Belotti, e al suo nome venne intitolata la nuova brigata. Il numero dei componenti della unità variò molto durante il periodo della sua operatività: dalle poche decine ai 300 uomini.

Bibliografia:
W. Boghetta, La Valsaviore nella Resistenza, Editrice Vannini, Brescia 1974, p. 32;
R. Anni, Dizionario della Resistenza bresciana (A-M), Morcelliana, Brescia 2009, pp. 103-8;
L. Tedoldi, Uomini e fatti di Brescia partigiana, Edizioni Brescia Nuova, Brescia 1980, pp. 239-47;
M. Franzinelli, La “baraonda”. Socialismo, fascismo e resistenza in Valsaviorevol. I, La vicenda, Grafo, Brescia 1995, pp. 101 ss.vol. II, I documenti, Grafo, Brescia 1995, pp. 82 ss;
M. Fraqnzinelli, La “baraonda”. Socialismo, fascismo e resistenza in Valsaviore, vol. I, La vicenda, Grafo, Brescia 1995, pp. 101 ss;
A. Fappani, La Resistenza bresciana, vol. III, Squassina editore, Brescia 1965, pp. 34-8

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