SETTEMBRE-OTTOBRE 1943 A PISINO D’ISTRIA
Il 13 settembre 1943 i tedeschi diedero il via all’Operation Istrien (Pulizia dell’Istria) con due colonne: una scese da Trieste verso Parenzo e Rovigno, l’altra cercò di risalire la costa orientale della penisola. Tra l’1° e il 2 ottobre iniziò la seconda fase. Mentre truppe motorizzate avanzarono in direzione di Pola e Pisino, altre puntarono su Fiume. Le forze partigiane jugoslave, il 12 settembre, avevano intanto occupato Pisino e ne avevano fatto sede del loro comando. Il giorno dopo,il neo costituito Comitato popolare di liberazione dell’Istria proclamò l’annessione dell’Istria alla Croazia, stabilendo l’espulsione dalla regione di tutti gli italiani non nati in Istria e ivi residenti dopo il 1918. Tra questa data ed i primi giorni di ottobre, furono uccise o da unità appartenenti all’esercito jugoslavo o da gruppi di popolani auto organizzatisi, circa 200 persone, o perché dichiaratamente fasciste o facenti parte di istituzioni del regime, o perché ritenute contrarie alla lotta di liberazione nazionale. Molte furono anche le vendette personali.
Pisino fu poi pesantemente bombardata dai tedeschi il 27 settembre e il 2 ottobre. Il 4 ottobre fu occupata dalle truppe naziste. La Gestapo ordinò brutali esecuzioni. Dal 2 ottobre al 5 si registrò nella sola Pisino la morte di 157 tra civili e partigiani, mentre a Gimino, il 7, fu fatta stage di vecchi, donne e bambini (58). Nell’intera Istria si contarono, negli stessi giorni, 699 uccisioni e 813 prigionieri tra i partigiani e la popolazione civile. Tra il 6 ottobre ed il 9, le truppe d’occupazione avrebbero fatto altre 1.576 vittime.
Bibliografia:
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Sitografia:
www.straginazifasciste.it/