CITTADINA DI JENA

Jenametà degli anni Trenta, la cittadina divenne un importante fornitore delle attrezzature militari per la Wehrmacht. Durante la seconda guerra mondiale, oltre 14 mila lavoratori civili coatti stranieri erano impiegati in 50 località dell’area urbana: dalle grandi società come la Zeiss e la Schott, alle piccole imprese, negli ospedali così come nelle abitazioni private. I lavoratori erano alloggiati in magazzini distribuiti in tutta la città. I dirigenti ed i funzionari del Fronte del lavoro tedesco svolgevano le funzioni disciplinari e di controllo sulla forza lavoro straniera. Nei primi giorni di ottobre del 1944, fu aperto anche un sottocampo di Buchenwald per circa 1.000 prigionieri da impiegare nelle officine della Reichsbahn. Nelle ultime settimane di guerra, le forze aeree alleate intensificarono i loro bombardamenti sulla città (complessivamente furono 110): morirono 791 persone, compresi dei lavoratori forzati. Il 9 aprile, data del decesso del nostro Giovanni Colosio, Jena subì un ulteriore attacco aereo che colpì la stazione ferroviaria e gli edifici adiacenti provocando un centinaio di morti. Quattro giorni dopo veniva occupata da una Divisione statunitense.

Sitografia:
https://www.ushmm.org/research/publications/encyclopedia-camps-ghettos/volumes-i-and-ii-available-online
https://de.wikipedia.org/wiki/Luftangriffe_auf_Jena
https://geo.viaregia.org/testbed/pool/editmain/T1_3825_Jena.1945_2005.html

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