26-27 OTTOBRE 1944

Negli ultimi giorni di ottobre, un forte rastrellamento investì da ogni direzione i distaccamenti garibaldini: un gruppo di circa venti partigiani scesi dalla Valle Trompia e che si era accampato nella cascina Fratta di S. Gallo per trascorrervi la notte fra il 27 e il 28 ottobre, venne colto di sorpresa per una delazione, mentre i partigiani si stavano asciugando i vestiti al fuoco. Degli otto che stavano all’interno, in tre, Giuseppe Biondi, Beniamino Cavalli e Francesco Di Prizio, furono trucidati dai fascisti. Gli altri, fortunosamente, riuscirono a salvarsi.
Brigata GaribaldiAnche il gruppo del Quarone, formato fra gli altri da Giuseppe Zatti (Lino), Luigino Belotti (Bigio), Giovanni Bosio (Nicola), Egidio Vianelli (Egidio) e Mario Bernardelli, venne sorpreso dall’attacco di una compagnia di Brigate Nere agli ordini di Sorlini, ma con la complicità della nebbia, riuscì a rifugiarsi nel monastero di Camaldoli. Qui, però, vennero accerchiati dai tedeschi, e mentre Bigio, Nicola, Egidio e gli altri, dandosi alla fuga, riuscirono a salvarsi, fu invece ucciso Sante Moretti di Crema, mentre un garibaldino, Giuseppe Zatti, venne fatto prigioniero.
Nella stessa giornata, mentre “Balilla”subiva una grave ferita alla testa che lo renderà cieco, furono catturati altri due del gruppo di Ruggeri, tra cui Mario Bernardelli , di 15 anni. Tutti vennero portati alla Stocchetta, nella caserma della Brigata Nera di Ferruccio Sorlini
: Bernardelli e Zatti saranno fucilati il giorno 28 alla Sella dell’Oca, sopra al Quarone, mentre un altro prigioniero, Silvestro Romani, messo al muro in un primo momento, verrà risparmiato e deportato in Germania. 

Biografia:
M. Ruzzenenti e R. Cucchini (a cura di), Memorie resistenti. Angelo Lino Belleri. Giovanni Battista Popi Sabatti, Spi Cgil, Brescia 2005, p. 53.

Translate »