ZANETTI CORNELIO

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  • Nome: Cornelio Zanetti
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Soncino (CR)
  • Data di nascita: 20 settembre 1917
  • Luogo di morte: Brescia
  • Data di morte: 19 aprile 2010
  • Deceduto nel lager: No
  • Tipologia prigioniero: KGF - IMI
  • Biografia:

    Cornelio Zanetti (Soncino (CR) 20 settembre 1917 – Brescia, 19 aprile 2010) di Ferdinando e Adele Vitali.
    Zanetti CornelioGeometra, nel 1942 parte per il servizio militare. Sottotenente nel 13°Rgt. Art-GAF (Guardia alla Frontiera) nella zona di Berat (Albania), è catturato a Scutari il 9 settembre 1943 dalle SS.
    Nel gennaio del 1944 è trasferito prima nello Stalag X-B (Sandbostel), e poi nello Stalag 333 (Beniaminowo-Polonia). Viene trasportato nell’Oflag 83 di Wietzendorf. Vi rimane sino al gennaio del 1945.
    Nei primi giorni di febbraio arriva la chiamata al lavoro coatto dopo la “civilizzazione” dei militari avvenuta a partire dall’agosto dell’anno precedente. Sono coinvolti 214 ufficiali.
    Il 16 febbraio è trasferito con gli altri nella caserma dell’aeroporto di Dedelsdorf. Vi giunge il giorno seguente. Condotti al lavoro, gran parte si rifiutano di eseguirlo. Alcuni sottoscrivono un documento indirizzato al comando germanico spiegando le motivazioni della scelta. L’astensione dal lavoro coatto prosegue sino il 23 febbraio. Il giorno dopo, i tedeschi scelgono tra i 214 ventun prigionieri minacciandone la fucilazione immediata. Ma trentacinque e poi altri quarantaquattro, tra cui Zanetti, chiedono di prendere il posto dei compagni scelti per la decimazione. Dopo alcune ore, i tedeschi dispongono l’immediato trasferimento di questi ultimi nel campo di Unterlüss (num. 4964), adibito alla rieducazione dei prigionieri. Dal 24 febbraio al 9 aprile 1945, giorno dell’evacuazione, i prigionieri sono costretti ai lavori forzati.
    Il campo viene liberato tra l’11 ed il 12 aprile dalle truppe inglesi. Zanetti, il 4 maggio, è ricoverato in un ospedale di Bad Hopfenberg (Renania Settentrionale-Vestfalia), dove rimane sino a luglio. Rientrato in Italia, si stabilisce a Brescia.

  • Note particolari:

    A Brescia lavora come tecnico presso l’Istituto Autonomo Case Popolari. Coniugato, è padre di due figli.

  • Bibliografia:

    L. Pasquini-B. Pasini (a cura), Un amico non viole ricordare. Testimonianze di prigionieri bresciani nei lager nazisti, Grafo, Brescia 2007, pp. 101-7;
    A. Parodi, Gli eroi di Unterlüss, Mursia, Milano 2016, p. 177;
    B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 3, Mursia, Milano 2009, p. 2330.

  • Altre fonti:

    Elenchi Tibaldi: Unterlüss;
    Archivio ANED Brescia, B. 10, fasc. 127, sf. ad nomen; B. 9, fasc. 120, sf. 3, ad nomen; B. 14, fasc. 165, sf. ad nomen;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen;
    Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 22 maggio 1968, Elenco nominativi delle domande accolte per gli indennizzi ai cittadini italiani colpiti da misure di persecuzione nazionalsocialiste di cui alla legge, n. 404.

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