TONOLI UMBERTO

  • Nome: Umberto Tonoli
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Calvisano (BS)
  • Data di nascita: 10 novembre 1900
  • Luogo di morte: Gusen II (Mauthausen)
  • Data di morte: 1 marzo 1945
  • Deceduto nel lager: Sì
  • Trasporto: Convoglio 81
  • Tipologia prigioniero: Schutzhäftling
  • Biografia:

    Umberto Tonoli (Calvisano (BS) 10 novembre 1900 – Gusen II (Mauthausen) 1 marzo 1945) di Francesco e Rachele Zanini.
    Tonoli UmbertoRisiede a Milano.
    Operaio, celibe, ha un fratello e una sorella (più due sorellastre e due fratellastri).
    Ha frequentato le scuole elementari. 
    Si trasferisce a Milano nel 1927 dove già abitano alcuni parenti.
    È saldatore autogeno alle Officine aereonautiche Caproni di Taliedo. 
    Iscritto al P.S.I.U.P.
    È partigiano della 40° Brigata Matteotti operante a Milano in zona Romana-Rogoredo-Vigentina. 
    Arrestato a casa, la sera del 9 giugno 1944, in seguito a delazione, dal 10 giugno 1944 è rinchiuso nel V° raggio cella 32 del carcere di San Vittore. 
    Viene deportato il 17 agosto nel campo di Bolzano-Gries e il 5 settembre nel lager di Flossenbürg (num. 21707) col trasporto n. 81. Vi giunge il 7 settembre 1944. 
    Mestiere dichiarato: operaio saldatore.
    È trasferito a Mauthausen (num. 108781) tra il 23 e 25 ottobre 1944, giorno del suo arrivo, con il trasporto 237, poi nel sottocampo di Gusen II. 
    Viene classificato come Schutzhäftling/Politisch (Schutz-deportato per motivi di sicurezza, politici)
    Categoria: Schutzhaft, Politisch: motivi precauzionali, politici.
    Muore a Gusen II il 1 marzo 1945.
    È stato riconosciuto Partigiano caduto, deliberazione n. 4010 del 15 aprile 1947.

  • Bibliografia:

    D. Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Mimesis, Milano 2004, ad nomen;
    I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I “trasporti” dei deportati 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1994;
    B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 3, Mursia, Milano 2009, ad nomen;
    R. Anni, Deportati operai in Germania: il caso bresciano, in R. Anni-E. Pala (a cura), 1943-1945: attendere, subire, scegliere. Nuove linee di ricerca sul periodo della Resistenza bresciana, Annali dell’Archivio storico della resistenza bresciana e dell’Età contemporanea, X, Brescia 2014, p. 67;
    V. Morelli, I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945, Scuole Grafiche Pav. Artigianelli, Milano 1965, p. 446. 
    Cavalli, Strada, Nel nome di Matteotti, Franco Angeli, 1982, pag. 158. 

  • Altre fonti:

    Elenchi Tibaldi: Flossenbürg;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Fondo Morelli, B. 65/e, fasc. V II 1, Reg. 2 e 4;
    ASRB, Fondo Morelli, B. 65/b;
    Ufficio Anagrafe di Calvisano (BS);
    Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 22 maggio 1968, Elenco nominativi delle domande accolte per gli indennizzi ai cittadini italiani colpiti da misure di persecuzione nazionalsocialiste di cui alla legge, n. 404;
    Elenco caduti del PSIUP (ISEC Sesto San Giovanni, Fondo L. Cavalli, b. 1, fasc. 3, Caduti);
    Registro entrate carcere San Vittore 10.6.1944;
    Ministero dell’assistenza post-bellica – Comm. Riconoscimento qualifiche partigiani per la Lombardia, Milano.

  • Riferimenti:

    40° Brigata Matteotti, Caproni di Taliedo, San Vittore, Bolzano-Gries,
    Flossenbürg, Mauthausen, Gusen II

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