PEROTTI PAOLO CARLO

  • Nome: Paolo Carlo Perotti
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Salò (BS)
  • Data di nascita: 11 settembre 1908
  • Luogo di morte: Gandersheim (Buchenwald)
  • Data di morte: 4 aprile 1945
  • Deceduto nel lager: Sì
  • Causa del decesso: probabilmente fucilato
  • Trasporto: Convoglio 258
  • Tipologia prigioniero: Politisch - Schutzhäftling
  • Biografia:

    Paolo Carlo Perotti (Salò (BS) 11 settembre 1908 – Gandersheim (Buchenwald) 4 aprile 1945) di *** e Margherita Perotti.
    Residente a Brescia, è coniugato dall’aprile 1935 con Pierina Raccagni.
    Fabbro, frequenta la scuola elementare.
    Esonerato nell’ottobre del 1940 dal servizio di leva perché impiegato in una fabbrica di importanza militare, dal giugno 1941 passa a disposizione dell’Esercito perché licenziato dall’azienda per violazione del contratto.
    Richiamato alle armi, nel novembre del 1942 è aggregato al 3° Rgt. Genio di stanza a Pavia.
    Sbandato dopo l’8 settembre 1943, è arrestato a Brescia il 10 luglio 1944, forse per sabotaggio. Del periodo immediatamente successivo, non si hanno informazioni sul suo conto.
    È segnalato a Nürenberg (Baviera), probabilmente incarcerato nelle prigioni della città.
    Viene deportato nel lager di Dachau (num. 113014). Vi giunge il 6 ottobre tramite la Geheime Staatspolizei (Gestapo-Polizia segreta di Stato) di Brescia e la Staatspolizei (Stapo-Polizia di Stato) di Nürenberg.
    È classificato come Schutzhäftling (Schutz-deportato per motivi di sicurezza).
    Mestiere dichiarato: meccanico.
    Viene trasferito a Buchenwald (num. 94370) il 27 ottobre col trasporto n. 258 e classificato come Politisch (Pol-deportato politico).
    Viene quindi condotto nel sottocampo di Gandersheim il 18 novembre.
    Deceduto, probabilmente fucilato.

  • Bibliografia:

    R. Anni, Deportati operai in Germania: il caso bresciano, in R. Anni-E. Pala (a cura), 1943-1945: attendere, subire, scegliere. Nuove linee di ricerca sul periodo della Resistenza bresciana, Annali dell’Archivio storico della resistenza bresciana e dell’Età contemporanea, X, Brescia 2014, p. 63;
    V. Morelli, I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945, Società Grafiche Pav. Artigianelli, Milano 1965, p. 167;
    M. Piras, Una scelta di libertà, ANEI, Brescia 2018, pp. 61, 100.

  • Altre fonti:

    Elenchi Tibaldi: Buchenwald;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen;
    ASRB, Fondo Morelli, B. 65/e, fasc. V II 1, Reg. 4;
    Ufficio Anagrafe di Salò (BS);
    Archivio di Stato di Brescia, Distretto militare di Brescia, Reg. N. 262, Foglio Matricolare n. 18684;
    Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 22 maggio 1968, Elenco nominativi delle domande accolte per gli indennizzi ai cittadini italiani colpiti da misure di persecuzione nazionalsocialiste di cui alla legge, n. 404.

  • Riferimenti:

    Dachau, Buchenwald, Gandersheim

  • Altre note:

    Sepolto nel cimitero di Gandersheim – riesumato e traslato ad Amburgo (Germania)

Translate »