MODONESI LUIGI

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  • Nome: Luigi Modonesi
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Brescia
  • Data di nascita: 28 gennaio 1926
  • Luogo di morte: Gussago (BS)
  • Data di morte: 27 luglio 1996
  • Deceduto nel lager: No
  • Trasporto: Convoglio 119
  • Tipologia prigioniero: Schutzhäftling
  • Biografia:

    Luigi Modonesi (Brescia, 28 gennaio 1926 – Gussago (BS) 27 luglio 1996) di Giuseppe e Marietta Zuini.
    Modonesi LuigiTerzogenito di quattro fratelli, diventa vulcanizzatore e lavora presso la ditta Lanzini.
    Nella notte del 23 marzo 1944 dei militi fascisti compiono in casa sua una irruzione, nel tentativo di arrestare il fratello Angelo, renitente alla leva. Sentendosi in pericolo, il 3 aprile raggiunge lo zio a S. Pietro in Verzuolo (PV).
    Condivide tale situazione con altri tre sbandati, ricercati dai militi della RSI. Dopo alcune settimane, a causa di una denuncia, fugge dalla cascina che lo ospitava. Si trasferisce nella zona di operazioni delle formazioni partigiane dell’Oltrepò Pavese. Si aggrega dal 1° giugno prima alla V° Brg. Tundra, della Div. Masia di Giustizia e Libertà (GL), insediata nei pressi di Pometo e Ruino, e successivamente entra nelle file della 51° Bgt. “Capettini” della Div. Garibaldi “Aliotta” (nome di battaglia di “Sparviero”).
    Dal 23 novembre 1944 la formazione è coinvolta in una serie di rastrellamenti condotti dalle SS italiane e tedesche, alpini della Divisione alpina Monterosa, reparti della Brigata Nera Alberto Alfieri, e della X° MAS. Braccati dai tedeschi, i partigiani si rifugiano in montagna, per evitare l’annientamento. Nella notte tra il 18 e 19 dicembre 1944, un distaccamento di una ventina di uomini, si rifugia nei locali di una scuola elementare, al passo del Brallo. Sorpresi dai nazisti, alcuni riescono a fuggire. Il commissario politico Renato Gusmaroli (“Lamarmora”), viene ucciso mentre cerca di difendersi. Gli altri sono catturati, tra cui il Nostro, leggermente ferito ad un braccio. Dopo aver subito un violento interrogatorio, è trasferito prima a Varzi (PV), poi nella prigione di Pavia, e quindi nelle carceri di San Vittore (MI), dove è sottoposto a nuove sevizie e torture e dove rimane dal 30 dicembre 1944 al 16 gennaio del 1945. Trasferito nel campo di Bolzano-Gries (matr. 8385), Blocco Celle, il 1° febbraio è deportato nel lager di Mauthausen (num. 126298) col trasporto n. 119 tramite la Sicherheitspolizei (Sipo-Polizia di sicurezza) di Verona. Vi giunge il 4.
    È classificato come Schutzhäftling (Schutz-deportato per motivi di sicurezza).
    Mestiere dichiarato: meccanico.
    Dopo un periodo di quarantena, il 16 febbraio è condotto nel sottocampo di Gusen II.
    Oltre a costruire il campo, è impegnato nello scavo di gallerie entro le quali vengono approntate le officine per la produzione di armi e parti di aerei delle aziende Steyr-Daimler-Puch AG e Messerschmitt AG.
    È liberato dalle truppe americane il 5 maggio 1945. Rientra in Italia il 26 giugno.
    Deceduto per incidente stradale

  • Bibliografia:

    M.A. Arrigoni-M. Savini, Dizionario biografico della deportazione pavese, ed. Unicopli, Milano 2005, p. 147;
    M. Piras, Le radici del nostro presente. Gussago 1943-1945: testimonianze e memorie, Intese Grafiche, Brescia 2000, pp. 82-9;
    D. Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Mimesis, Milano 2004, ad nomen;
    I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I “trasporti” dei deportati 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1994;
    B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 2, Mursia, Milano 2009, ad nomen;
    Fotocopia del diario autografo in Archivio ANED Brescia, B. 10, fasc. 126, sf. Ad nomen.

  • Altre fonti:

    Archivio ANED Brescia, B. 9, fasc. 120, sf. 3, ad nomen; B. 14, fasc. 163, sf. ad nomen;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen;
    Elenchi Tibaldi: Mauthausen;
    Ufficio Anagrafe di Brescia;
    Archivio di Stato di Brescia, Distretto militare di Brescia, vol. 13, Foglio Matricolare n. 446918;
    Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 22 maggio 1968, Elenco nominativi delle domande accolte per gli indennizzi ai cittadini italiani colpiti da misure di persecuzione nazionalsocialiste di cui alla legge, n. 404.

  • Riferimenti:

    Testimonianza, V° Brigata Tundra,
    51° Brigata Garibaldi “Capettini”, Div. Garibaldi Aliotta, 23 novembre 1944 (Oltepò), Divisione alpina Monterosa, 18 e 19 dicembre 1944 (Oltrepò), Gusmaroli Renato, San Vittore, Bolzano-Gries, Mauthausen, Gusen

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