GOZZI INNOCENTE (INCÈNSO)

  • Nome: Innocente Gozzi ("Incènso")
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Cevo (BS)
  • Data di nascita: 22 dicembre 1877
  • Luogo di morte: Mauthausen
  • Data di morte: 15 novembre 1944
  • Deceduto nel lager: Sì
  • Causa del decesso: infiammazione acuta all'intestino crasso, insufficienza circolatoria
  • Trasporto: Convoglio 53
  • Tipologia prigioniero: Schutzhäftling ((Schutz-deportato per motivi di sicurezza)
  • Biografia:

    Innocente (“Incènso”) Gozzi (Cevo (BS) 22 dicembre 1877 – Mauthausen, 15 novembre 1944) di Pietro e Maddalena Monella.
    Gozzi InnocenteRisiede a Valsaviore. Mugnaio, coniugato con Maddalena Martina Bazzana dall’ottobre del 1905; è padre di sei figli.
    Possiede la licenza elementare. Di lui non abbiamo ulteriori informazioni. Viene catturato il 10 maggio del 1944 a Cevo ( Val Camonica) durante un rastrellamento perché sospettato, con altri, di aiutare i partigiani della zona. Imprigionato nel carcere di Canton Mombello di Brescia (matr. 5781) il 12 maggio su ordine dei Carabinieri e a disposizione delle SS, è dimesso il 5 giugno per essere tradotto nel lager di Mauthausen (num. 76372) il 24 giugno 1944 col trasporto n. 53 partito da Fossoli (MO) il 21. E’ classificato come Schutzhäftling (Schutz-deportato per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato: agricoltore. Viene trasferito nel sottocampo di Großraming, e quindi di nuovo in quello principale.

  • Note particolari:

    Dopo la guerra sarà riconosciuto come partigiano aggregato dal 22 ottobre 1943 alla 54° Bgt. Garibaldi.

  • Bibliografia:

    B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 2, Mursia, Milano 2009, ad nomen;
    R. Anni, Deportati operai in Germania: il caso bresciano, in R. Anni-E. Pala (a cura), 1943-1945: attendere, subire, scegliere. Nuove linee di ricerca sul periodo della Resistenza bresciana, Annali dell’Archivio storico della resistenza bresciana e dell’Età contemporanea, X, Brescia 2014, p. 56;
    M. Franzinelli (a cura), Il museo della Resistenza in Valsaviore, BAMS, 2013, p. 79;
    M. Franzinelli, La “baraonda”. Socialismo, fascismo e resistenza in Valsaviore, vol. I, La Vicenda, Grafo, Brescia 1995, p. 129;
    W. Boghetta, La Valsaviore nella Resistenza, Editrice Vannini, Brescia 1974, pp. 61-2;
    R. Ragnoli, I caduti per la Resistenza in valle Camonica, in <<La Resistenza bresciana>>, n. 12, 1981, p. 56;
    V. Morelli, I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945, Scuole Grafiche Pav. Artigianelli, Milano 1965, p. 370;
    A. Fappani, La Resistenza bresciana, vol. III, Squassina editore, Brescia 1965, pp. 36.

  • Altre fonti:

    Elenco nominativi delle domande accolte per gli indennizzi ai cittadini italiani colpiti da misure di persecuzione nazionalsocialiste di cui alla legge, n. 404;
    Registro matricola carcere di Canton Mombello (BS), ad nomen;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen;
    ASRB, Fondo Morelli, B. 65/e, fasc. V II 1, Reg.1e 4;
    Ufficio Anagrafe di Cevo (BS).

  • Riferimenti:

    maggio del 1944 a Cevo;
    Canton Mombello (BS);
    Mauthausen, Fossoli;
    Großraming;
    54° Brigata Garibaldi

Translate »