FRATUS SEVERINO

  • Nome: Severino Fratus
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Brescia
  • Data di nascita: 7 agosto 1891
  • Luogo di morte: Mauthausen
  • Data di morte: 8 aprile 1945
  • Deceduto nel lager: Sì
  • Causa del decesso: broncopolmonite
  • Trasporto: Convoglio 038
  • Tipologia prigioniero: Schutzhäftling ((Schutz-deportato per motivi di sicurezza)
  • Biografia:

    Severino Fratus (Brescia, 7 agosto 1891 – Mauthausen, 8 aprile 1945) di Battista e Lucia Ambrosini.
    Possiede la licenza elementare.
    Operaio aggiustatore, coniugato con Capelli Angela, padre di tre figli, di idee socialiste, si trasferisce a Sesto S. Giovanni (MI). Lavora nella IV° Sezione della Breda come attrezzista. Appartiene alla 108° Brg. SAP. Viene arrestato il 2 marzo del 1944 nella sua abitazione dal servizio di sicurezza delle SS. E’ rinchiuso nelle carceri di San Fedele, di San Vittore e nella caserma Umberto I°. Trasferito il 4 aprile dal carcere di Bergamo, il giorno dopo viene deportato dal Servizio di sicurezza nel campo di Mauthausen (num. 61643) dove giunge l’8 aprile col trasporto n. 38 partito da Milano il 6. E’ classificato come Schutzhäftling (Schutz – deportato per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato: meccanico attrezzista. Viene trasferito il 28 aprile nel campo satellite di Gusen. Il 13 marzo 1945 è ricondotto in quello principale.

  • Bibliografia:

    B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 1, Mursia, Milano 2009, ad nomen;
    I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I “trasporti” dei deportati 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1994;
    R. Anni, Deportati operai in Germania: il caso bresciano, in R. Anni-E. Pala (a cura), 1943-1945: attendere, subire, scegliere. Nuove linee di ricerca sul periodo della Resistenza bresciana, Annali dell’Archivio storico della resistenza bresciana e dell’Età contemporanea, X, Brescia 2014, p. 55;
    G. Valota, Streikertransport. La deportazione politica nell’area industriale di Sesto San Giovanni 1943-1945, Guerini e associati, Milano 2007, p. 337;
    M. Micheli, I vivi e i morti, Mondadori, Milano 1967, pp. 46-7;
    L. Danese, M. P. Del Rossi, E. Montali, La deportazione operaia nella Germania Nazista. Il caso di Sesto San Giovanni, Ediesse, Roma 2005;
    V. Morelli, I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945, Scuole Grafiche Pav. Artigianelli, Milano 1965, p. 360.

  • Altre fonti:

    Archivio ANED Sesto S. Giovanni, ad nomen;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Fondo Morelli, B. 65/e, fasc. V II 1, Reg.1 e 4;
    Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 22 maggio 1968, Elenco nominativi delle domande accolte per gli indennizzi ai cittadini italiani colpiti da misure di persecuzione nazionalsocialiste di cui alla legge, n. 404;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen.

  • Riferimenti:

    Breda di Sesto San Giovanni;
    San Vittore;
    Mauthausen;
    Gusen

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