FARINA BATTISTA

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  • Nome: Battista Farina
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Lograto (BS)
  • Data di nascita: 21 novembre 1923
  • Luogo di morte: Roncadelle (BS)
  • Data di morte: 14 maggio 1989
  • Deceduto nel lager: No
  • Trasporto: Convoglio 119
  • Tipologia prigioniero: Schutzhäftling ((Schutz-deportato per motivi di sicurezza)
  • Biografia:

    Battista Farina (Lograto (BS) 21 novembre 1923 – Roncadelle (BS) 14 maggio 1989) di Giovanni e Margherita Pesciali.
    Vive a Mairano.
    Farina BattistaCelibe, contadino, ha frequentato sino la 4° classe elementare.
    E’ chiamato alle armi il 13 gennaio 1943. Già caporalmaggiore in una unità di Fanteria in Croazia dal 1° maggio, rientrato, ai primi di marzo del 1944 viene assegnato ad una serie di depositi, di cui, l’ultimo, dell’Aeronautica Contraerea. In data non accertata, si allontana dal reparto. Lo si ritrova come partigiano dal 25 luglio 1944 nel distaccamento di Mairano della Bgt. X Giornate delle Fiamme Verdi (nome di battaglia “Cioschel”). Partecipa a diversi sabotaggi (a Dello, Trenzano, Capriano, Azzano e sulla rotabile Brescia-Orzinuovi). E’ impiegato soprattutto nell’approvvigionamento e trasporto di armi e munizioni. Viene arrestato con Longhi Domenico e Patroni Francesco, dalle SS tedesche il 3 novembre 1944 a Dello, durante un tentativo di requisizione di un veicolo militare da destinare alla Resistenza. Il giorno dopo è trasferito nelle carceri di Canton Mombello di Brescia (matr. 8229) su ordine e a disposizione delle SS. Qui vi rimane fino il 27 gennaio 1945, sottoposto a interrogatori e torture. E’ successivamente condotto prima nel campo di Bolzano-Gries (matr. 8953), blocco Celle, e poi, il 1° febbraio 1945, tramite la Sicherheitspolizei (Sipo-polizia di sicurezza) di Verona, viene deportato nel lager di Mauthausen (num. 126174) col trasporto n. 119. Dopo il periodo di quarantena (dal 4 al 15 febbraio), è trasferito nel sottocampo di Gusen II il giorno 17. Viene classificato come Schutzhäftling (Schutz-deportato per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato: agricoltore e manovale. Il 5 maggio è liberato dalle truppe americane. Rientra in Italia il 3 luglio.

  • Bibliografia:

    R. Anni, Dizionario della Resistenza bresciana (A-M), Morcelliana, Brescia 2009, p. 134;
    D. Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Mimesis, Milano 2004, ad nomen;
    B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 1, Mursia, Milano 2009, ad nomen;
    R. Anni, Deportati operai in Germania: il caso bresciano, in R. Anni-E. Pala (a cura), 1943-1945: attendere, subire, scegliere. Nuove linee di ricerca sul periodo della Resistenza bresciana, Annali dell’Archivio storico della resistenza bresciana e dell’Età contemporanea, X, Brescia 2014, p. 54;
    I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I “trasporti” dei deportati 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1994.

  • Altre fonti:

    Registro matricola carcere di Canton Mombello (BS), ad nomen;
    Archivio ANED Brescia, B. 10, fasc. 126, sf. ad nomen;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen;
    Ufficio Anagrafe di Lograto (BS) e Roncadelle (BS).

  • Riferimenti:

    Testimonianza;
    Brigata X Giornate;
    Fiamme Verdi;
    3 novembre 1944 a Dello;
    Canton Mombello (BS);
    Bolzano-Gries;
    Mauthausen;
    Gusen II

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