FACCHI PIETRO

  • Nome: Pietro Facchi
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Brescia
  • Data di nascita: 26 aprile 1916
  • Luogo di morte: Brescia
  • Data di morte: 3 settembre 1973
  • Deceduto nel lager: No
  • Trasporto: Convoglio 002
  • Tipologia prigioniero: Schutzhäftling ((Schutz-deportato per motivi di sicurezza); Politisch (Pol-deportato politico)
  • Biografia:

    Pietro Facchi (Brescia, 26 aprile 1916 – Brescia, 3 settembre 1973) di Enrico e Rosa Zamboni.
    Facchi PietroCarrettiere, ha frequentato sino la 4° classe elementare. Residente nel capoluogo, celibe, soldato, tra l’ottobre 1940 ed il gennaio 1941 combatte sul fronte albanese nel 226° Rgt. Fanteria.
    Ferito, viene rimpatriato e messo in stato di convalescenza per due mesi circa. Terminato il periodo, essendo rientrato al Corpo in ritardo, è condannato dal Tribunale militare per diserzione. Ricoverato successivamente nell’Ospedale militare di Caserta (NA) e dimesso il 26 giugno, un mese dopo viene nuovamente denunciato per lo stesso reato. Il 27 settembre 1941 è tradotto nelle carceri giudiziarie di Milano. Condannato per diserzione e per falso certificato a due anni e sei mesi di reclusione, viene inviato nel penitenziario militare di Gaeta il 19 gennaio del 1942. Trasferito successivamente in quello di Peschiera, è deportato tramite la Kriminal polizei (Kripo-Polizia criminale) di Monaco nel lager di Dachau (num. 53978) il 22 settembre 1943 su ordine del Sicherhaitsdienst (SD-Servizio di sicurezza) di Milano, col trasporto n. 2 partito due giorni prima dal carcere militare gardesano. E’ classificato come Schutzhäftling (Schut-deportato per motivi di sicurezza) e Politisch (Pol-deportato politico). Mestiere dichiarato: trattorista, operaio, agricoltore. E’ trasferito nel lager di Buchenwald (num. 34628) il 30 ottobre 1943. Vi giunge il giorno dopo. Da lì, probabilmente l’8 dicembre, viene condotto nel sottocampo di Düsseldorf-Derendorf (Berta) dove arriva il 10. Con l’evacuazione del lager, il 22 marzo 1945 è condotto in quello di Ohrdruf. Viene liberato il 4 aprile e rimpatriato il 20 luglio.

  • Bibliografia:

    B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 1, Mursia, Milano 2009, ad nomen;
    R. Anni, Deportati operai in Germania: il caso bresciano, in R. Anni-E. Pala (a cura), 1943-1945: attendere, subire, scegliere. Nuove linee di ricerca sul periodo della Resistenza bresciana, Annali dell’Archivio storico della resistenza bresciana e dell’Età contemporanea, X, Brescia 2014, p. 54;
    I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I “trasporti” dei deportati 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1994.

  • Altre fonti:

    Elenchi Tibaldi: Buchenwald, Dachau;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen;
    Ufficio Anagrafe di Brescia;
    Archivio di Stato di Brescia, Distretto militare di Brescia, Reg. N. 409, Foglio Matricolare n. 58738.

  • Riferimenti:

    Dachau;
    Fortezza di Peschiera;
    Düsseldorf-Derendorf (Berta);
    Ohrdruf;
    Buchenwald

Translate »