CHINI IRENE IN COCCOLI

  • Nome: Irene Chini in Coccoli
  • Sesso: F
  • Luogo di nascita: Bassano del Grappa (VI)
  • Data di nascita: 13 maggio 1893
  • Luogo di morte: Bassano del Grappa (VI)
  • Data di morte: 1 marzo 1977
  • Deceduto nel lager: No
  • Biografia:

    Irene Chini in Coccoli (Bassano del Grappa (VI) 13 maggio 1893 – Bassano del Grappa (VI) 1 marzo 1977) di Giuseppe Lorenzo e Delfina Parmigiani.
    Chini Irene CoccoliRisiede a Brescia. Insegnante di scola superiore, due figli, da subito si avvicina al movimento resistenziale.
    Il marito, Costantino Coccoli, anche lui insegnante, sfollato a Bienno, è uno dei promotori delle prime bande partigiane in Val Camonica. Ricercato dai nazifascisti, fugge in Svizzera per rientrare nell’agosto del 1944 ed operare in Val d’Ossola con la Div. Piave, per raggiungere nuovamente il paese elvetico dopo la fine della Repubblica partigiana. Irene, aggregata alla Bgt. “Tito Speri” (dal luglio del 1944 Divisione) delle Fiamme Verdi, costituitasi già dal novembre 1943, collabora col comando della formazione operante in Valle. Procura medicinali, armi e munizioni per i partigiani, dà alloggio, vitto e assistenza ai patrioti ricercati e a dei prigionieri jugoslavi fuggiti da un campo di internamento, oltre che ad un condannato a morte evaso dalle carceri di Brescia durante il bombardamento alleato del 13 luglio del 1944. È arrestata dalle SS il 30 settembre 1944 nella sua abitazione cittadina dove nel frattempo si è trasferita, insieme a Luigi Ercoli e alla domestica, Letizia Pedretti. Portata nelle carceri di Canton Mombello di Brescia (matr. 7735), subisce pesanti interrogatori e sevizie perché riveli i nomi dei partigiani conosciuti. Non denuncerà nessuno. Viene deportata nel campo di Bolzano-Gries (matr. 6422), blocchi F e la Galleria dalla Polizia segreta. Vi giunge il 19 novembre. E’ occupata, tra l’altro, in una delle officine della ditta IMI di Ferrara, insediatasi proprio all’interno della Galleria. Viene liberata il 30 aprile del 1945.

  • Note particolari:

    Nella I° legislatura della Repubblica, viene eletta deputata nelle liste del PCI. Il 14 giugno 1952 si trasferisce a Piombino (PD) ed il 23 febbraio 1953 a Padova.

  • Bibliografia:

    R. Anni, Deportati operai in Germania: il caso bresciano, in R. Anni-E. Pala (a cura), 1943-1945: attendere, subire, scegliere. Nuove linee di ricerca sul periodo della Resistenza bresciana, Annali dell’Archivio storico della resistenza bresciana e dell’Età contemporanea, X, Brescia 2014, p. 52;
    D. Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Mimesis, Milano 2004, ad nomen;
    A. Fappani, La Resistenza bresciana, vol. II, Squassina editore, Brescia 1965, pp. 92 ss.;
    B. Franceschini, Dalle storie alle Storia, Grafo, Brescia 2007, pp. 388-99;
    Presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Trento-Laboratorio di Storia di Rovereto, Il popolo numerato. Civili trentini nel Lager di Bolzano 1944-1945, La Grafica, Trento 2017, p. 46.

  • Altre fonti:

    Archivio ANPI di Brescia, ad nomen;
    Ufficio Anagrafe di Brescia e Piombino (PD).

  • Riferimenti:

    Brigata X Giornate;
    Fiamme Verdi;
    Bolzano-Gries

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