CERETTI SEVERO

  • Nome: Severo Ceretti
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Brescia
  • Data di nascita: 12 giugno 1913
  • Luogo di morte: Brescia
  • Data di morte: 17 aprile 1983
  • Deceduto nel lager: Sì
  • Trasporto: Conv 115
  • Tipologia prigioniero: Schutzhäftling ((Schutz-deportato per motivi di sicurezza)
  • Biografia:

    Severo Ceretti (Brescia, 12 giugno 1913 – Brescia, 17 aprile 1983) di Angelo e Palmira Gasparini.

    Ceretti Luciano
    A 14 anni entra come apprendista alla Sant’Eustacchio, e a 19 ottiene la qualifica di tornitore meccanico.
    Celibe, si arruola nell’aprile 1933 nella Marina Militare e frequenta il corso di allievo silurista. E’ imbarcato su diversi mezzi, soprattutto sommergibili, sino al 1935. Congedato, viene più volte richiamato negli anni seguenti. Raggiunto il grado di sergente maggiore, è inviato prima a Pola per frequentare un corso di Secondo Capo, e da lì, dall’aprile del 1942 all’8 novembre 1943 è di stanza a Sušak (Fiume), alla Scuola sommergibilisti, come addestratore degli allievi siluristi. Sbandatosi all’indomani dell’armistizio, raggiunge nuovamente Pola, e con un lasciapassare ottenuto avventurosamente, riesce a raggiungere Brescia. Dopo un periodo trascorso nel corpo dei Pompieri, decide di aggregarsi con altri, tra i quali il cugino Antonio Gasparini, a una unità partigiana. Accompagnato da una staffetta di Travagliato, raggiunge Gratacasolo (Pisogne) e da qui si trasferisce a Esine, dove si trova il distaccamento C-1 della Bgt. “Lorenzini” delle Fiamme Verdi. E’ l’agosto del 1944. Un mese dopo è impegnato in due azioni: il 22 settembre, a Niardo, il gruppo a cui appartiene, insieme al gruppo C-3, ferma un treno alla stazione: nello scontro saranno uccisi tre soldati tedeschi, mentre altri nove verranno presi prigionieri. Il 27, invece, partecipa alla cattura dei militi del presidio della Guardia nazionale repubblicana (GNR) di Bienno, recuperando armi e vettovagliamento, e facendo prigionieri diciannove uomimi. Dopo alcuni rastrellamenti, in data e circostanze non acclarate, scende a valle e si aggrega ad un distaccamento della Bgt. X Giornate delle Fiamme Verdi operativa nel capoluogo e nell’area circostante.

    Ceretti SeveroE’ catturato a causa di una delazione, il 4 dicembre 1944. Rinchiuso lo stresso giorno nelle carceri di Canton Mombello di Brescia (matr. 8806) su ordine e a disposizione delle SS, è dimesso il 22 per essere trasferito prima nel campo di Bolzano-Gries e poi, l’8 gennaio 1945, deportato nel lager di Mauthausen (num. 115438) col trasporto n. 115 per ordine della Sicherheitspolizei (Sipo- Polizia di sicurezza) di Verona. Vi giunge l’11. E’ classificato come Schutzhäftling (Schutz-deportato per motivi di sicurezza). Mestiere dichiarato: tornitore meccanico. Il 29 gennaio 1945 viene condotto nel sottocampo di Wien (Saurerwerke), ed il 23 aprile in quello di Steyr-Münichholz. Il 30 è trasferito a Gusen. Viene liberato dalle truppe americane il 5 maggio. Il 2 luglio è registrato nel campo Displaced Persons (Dp-sfollati) di Wegscheid.

  • Note particolari:

    Informazioni ricevute da Ceretti Marino, figlio di Severo, in base a varia documentazione riguardante il padre, e da lui conservata (memoria autografa, riconoscimenti ufficiali, attribuzioni di decorazioni).

  • Bibliografia:

    B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 1, Mursia, Milano 2009, ad nomen;
    R. Anni, Deportati operai in Germania: il caso bresciano, in R. Anni-E. Pala (a cura), 1943-1945: attendere, subire, scegliere. Nuove linee di ricerca sul periodo della Resistenza bresciana, Annali dell’Archivio storico della resistenza bresciana e dell’Età contemporanea, X, Brescia 2014, p. 52;
    D. Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Mimesis, Milano 2004, ad nomen;
    I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I “trasporti” dei deportati 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1994;
    R. Anni, Dizionario della Resistenza bresciana (A-M), Morcelliana, Brescia 2009, pp. 140-1, 167;
    R. Anni (a cura), I mattinali della Questura di Brescia di Brescia: l’attività dei ribelli (31 ottobre 1943-23 aprile 1945), in <<Annali Archivio storico della Resistenza bresciana e dell’Età contemporanea>>, VI, 2010, p. 180;
    Il diario partigiano di Giuseppe Castagna (1945), in <<Annali Archivio storico della Resistenza bresciana e dell’Età contemporanea>>, VIII, 2012, pp. 88-90, 92-5.

  • Altre fonti:

    Registro matricola carcere di Canton Mombello (BS), ad nomen;
    Archivio ANED Brescia, B. 10, fasc. 125, sf. ad nomen;
    Archivio storico della Resistenza bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen;
    Archivio di Stato di Brescia, Distretto militare di Brescia, Reg. N. 348, Foglio Matricolare n. 45700;
    Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 22 maggio 1968, Elenco nominativi delle domande accolte per gli indennizzi ai cittadini italiani colpiti da misure di persecuzione nazionalsocialiste di cui alla legge, n. 404.

  • Riferimenti:

    Canton Mombello (BS;
    Bolzano-Gries;
    Bgt. X Giornate;
    Fiamme Verdi;
    Mauthausen;
    Wien (Saurerwerke);
    Steyr-Münichholz;
    Gusen

  • Altre note:

    Comunista, viene arrestato a Brescia il 14 luglio 1948, giorno dell’attentato a P. Togliatti. Pare, a detta del figlio, che avesse con sé una pistola. È condannato a 8 mesi di reclusione, ma viene dimesso il 4 agosto per sospensione condizionale della pena.

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