ARGILLA ANGELO

  • Nome: Angelo Argilla
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Breno (BS)
  • Data di nascita: 13 aprile 1915
  • Luogo di morte: Mauthausen
  • Data di morte: 5 febbraio 1945
  • Deceduto nel lager: Sì
  • Causa del decesso: Pleurite purulenta, insufficienza cardiaca
  • Trasporto: Convoglio 110
  • Tipologia prigioniero: Schutzhäftling ((Schutz-deportato per motivi di sicurezza)
  • Biografia:

    Angelo Argilla, del quale non sono noti i nomi dei genitori, risiede ad Erbanno (Darfo Boario).
    Celibe, possiede la licenza elementare.
    Argilla AngeloSergente maggiore aggregato al Rgt. Motorizzato Cavalleggeri Lucca, dopo l’8 settembre 1943 si sottrae alla cattura.
    In data non accertata, entra nella Resistenza e diviene aiutante del Comando della Div. “Tito Speri” delle Fiamme Verdi camune, staffetta e portaordini di Giacomo Capellini mentre è aggregato al distaccamento C-8 col nome di battaglia di “ Alfredo”. Con Vittorio Domenighini installa una radio ricetrasmittente clandestina. A causa di una delazione, viene arrestato con l’amico il 14 ottobre 1944 a Malegno, nel corso di una azione tendente a recuperare armi e munizioni per i partigiani.
    Incarcerato a Breno e poi, il 20, trasferito nelle carceri di Canton Mombello di Brescia (matr. 8010) su ordine e a disposizione delle SS, viene sottoposto a ripetute sevizie perché riveli i nomi e la localizzazione dei depositi e dei comandi partigiani.
    Trasferito l’11 dicembre nel campo di Bolzano-Gries, il 14 è deportato nel lager di Mauthausen (num. 113874) col trasporto n. 111. Vi giunge il 19.
    È classificato come Schutzhäftling (Schutz-deportato per motivi di sicurezza).
    Mestiere dichiarato: falegname.

  • Bibliografia:

    B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 1, Mursia, Milano 2009, ad nomen;
    I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I “trasporti” dei deportati 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1994;
    D. Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Mimesis, Milano 2004, ad nomen;
    R. Anni, Deportati operai in Germania: il caso bresciano, in R. Anni-E. Pala (a cura), 1943-1945: attendere, subire, scegliere. Nuove linee di ricerca sul periodo della Resistenza bresciana, Annali dell’Archivio storico della resistenza bresciana e dell’Età contemporanea, X, Brescia 2014, p. 49;
    R. Anni, Dizionario della Resistenza bresciana (A-M), Morcelliana, Brescia 2009, pp. 27, 161, 168;
    R. Ragnoli, I caduti per la Resistenza in valle Camonica, in <<La Resistenza bresciana>>, n. 12, 1981, p. 31;
    T. Clementi-L. Mastaglia. La terza età della Resistenza, Tip. Valgrigna, Esine 2015, p. 26;
    V. Morelli, I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945, Scuole Grafiche Pav. Artigianelli, Milano 1965, p. 297.

  • Altre fonti:

    Registro matricola carcere di Canton Mombello (BS), ad nomen;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen;
    ASRB, Fondo Morelli, B. 65/e, fasc. V II 1, Reg.1 e 4;
    Ufficio Anagrafe di Breno (BS).

  • Riferimenti:

    Fiamme Verdi camune;
    C8;
    14 ottobre 1944;
    Canton Mombello (BS);
    Bolzano-Gries;
    Mauthausen

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