ANGELI GIULIO

  • Nome: Giulio Angeli
  • Sesso: M
  • Luogo di nascita: Muccia (MC)
  • Data di nascita: 16 settembre 1891
  • Luogo di morte: Dachau
  • Data di morte: 8 febbraio 1945
  • Deceduto nel lager: Sì
  • Causa del decesso: Non accertata: deperimento organico, epidemia, molte violenta
  • Trasporto: Conv 090
  • Tipologia prigioniero: Schutzhäftling (Schutz- deportato per motivi di sicurezza)
  • Biografia:

    Giulio Angeli (Muccia MC,  16 settembre 1891 – Dachau, 8 febbraio 1945) di Giuseppe e Carducci Marianna.
    Ufficiale volontario nella Grande guerra di una compagnia di bersaglieri del 12° Reggimento, pluridecorato, nell’agosto del 1917 è sottoposto a processo dal Tribunale di guerra di cui non si conoscono i capi d’imputazione. Prigioniero, dopo il conflitto emigra in Francia dove rimane dal 1920 al 1926, data di prescrizione dei reati precedentemente ascrittigli. Iscrittosi a Marsiglia al Partito nazionale fascista (PNF), fonti consolari denunciano invece suoi presunti contatti con la Concentrazione Antifascista ed il PSI.
    Rientra in Italia, si stabilisce a Genova sino al 1938, poi si trasferisce a Brescia. E’ intanto iscritto nel Casellario politico centrale come “ammonito politico e antifascista”, e nella Ruibrica di frontiera.
    Nel 1941 è sottoposto a vigilanza in quanto “sovversivo”.
    Qualificato come ragioniere e industriale, coniugato con Ernesta Samueli, padre di una figlia, Liliana, dopo l’8 settembre del 1943 offre sostegno ai primi nuclei di renitenti, ed organizza l’assistenza e l’espatrio di ex prigionieri alleati e militari sbandati in Svizzera.
    In ottobre ospita in casa una riunione con diversi dei suoi collaboratori, per migliorare il soccorso e nel contempo effettuare il recupero delle armi nascoste dai militari fuggiti dopo l’8 settembre.
    Arrestato il 28 novembre, viene condotto nelle carceri di Canton Mombello di Brescia (matr. 4218) il 1° dicembre su ordine della Questura. E’ a disposizione dell’Ufficio politico e del Tribunale speciale. Dal 17 al 14 luglio 1944, passa sotto la giurisdizione delle SS.
    Dopo essere stato sottoposto a torture, il 31 agosto è dimesso e trasferito nel campo di Bolzano-Gries. Da qui, il 5 ottobre, viene condotto nel lager di Dachau (num. 113139), dove giunge il 9 col trasporto n. 90. E’ classificato come Schutzhäftling (Schutz- deportato per motivi di sicurezza).
    E’ classificato come Schutzhäftling (Schutz- deportato per motivi di sicurezza).

  • Bibliografia:

    B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 1, Mursia, Milano 2009, ad nomen;
    I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I “trasporti” dei deportati 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1994;
    D. Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Mimesis, Milano 2004, ad nomen;
    V. Morelli, I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945, Scuole Grafiche Pav. Artigiane, Milano 1965, p. 182.

  • Altre fonti:

    Registro matricola carcere di Canton Mombello (BS), ad nomen;
    Archivio Centrale di Stato (Roma), Ministero degli Interni, Direzione Generale di Pubblica Sicurezza, Casellario politico centrale (CPC), B. 130;
    Ufficio Anagrafe di Brescia;
    Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen;
    Bollettino Ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni degli ufficiali e sottufficiali del R. Esercito e del personale dell’amministrazione militare, 1926.

  • Riferimenti:

    Canton Mombello (BS);
    Bolzano-Gries;
    Dachau

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