NATZWEILER-STRUTHOF

(Anche NATZWEILER, STRUTHOF) 

Natzweiler-StruthofSituato a una cinquantina di chilometri da Strasburgo, il campo cominciò a ricevere i primi deportati il 1° maggio del 1941, anche se iniziò a operare come lager nell’estate del 1943.
In giugno ne ospitava già 4.430. Fu dapprima destinato ai prigionieri politici francesi, belgi ed olandesi; seguirono i russi, polacchi ed italiani. In totale, tra campo madre e satelliti, vennero qui rinchiusi circa 45 mila deportati.
Al campo madre fecero riferimento 50 sottocampi, dei quali 42 per prigionieri maschi, 4 per femmine e altri 4 misti. Agli inizi, furono utilizzati in una cava di granito.
Successivamente vennero impiegati nelle officine interne ed esterne al campo, adibite alla produzione bellica per conto della
Junkers-und Motoren Werke AG. Il campo fu fornito di una camera a gas dove vennero eseguiti degli esperimenti.
La maggior parte dei deportati italiani internati nel sistema concentrazionario di 
Natzweiler (1.600) proveniva da Mauthausen e Dachau: ne morirono 375.
Il campo madre venne evacuato tra il 31 agosto ed il 4 settembre 1944 a causa dell’avvicinarsi delle forze armate alleate. I sopravvissuti furono trasferiti a Dachau.

Bibliografia:
R. Steegmann, Il Konzentrationslager di Natzweiler-Struthof, in B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, Vol. III, La galassia concentrazionaria SS 1933-1945, Mursia, Milano pp. 333-78;
VMorelli, I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945, Scuole Grafiche Artigianelli, Milano 1965, pp. 29-50;
G. Schwarz, Die nationalsozialistischen Lager, Campus Verlag GmbH, Frankfurt am Main, 1997, pp. 212-3.

Sitografia:
https://www.ushmm.org/research/publications/encyclopedia-camps-ghettos/volumes-i-and-ii-available-online

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