Carcere San Vittore (Milano)

Il complesso carcerario era composto da tre edifici, di cui uno destinato ad ospitare i detenuti. Già luogo di raccolta di antifascisti in transito o in attesa di giudizio, dopo l’8 settembre 1943 lo divenne per gli oppositori politici, scioperanti e partigiani, fungendo anche di centro di raccolta degli ebrei rastrellati a Milano, Genova, Torino, nella zona di frontiera italo-svizzera, e in attesa di raggiungere il numero necessario ad organizzare un trasporto per Auschwitz.

Carcere San Vittore

I nazisti controllavano direttamente il IV° ed il VI° raggio destinato ai politici, e il V° assegnato agli ebrei. Le SS e la Squadra speciale dell’Ufficio politico investigativo della GNR, sottoposero sistematicamente a tortura detenuti politici, partigiani ed ebrei.

Da queste carceri vennero prelevati tutti i fucilati nelle rappresaglie attuate a Milano.

Bibliografia:

E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi, Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2006, pp. 726-7;
L. Borgomaneri, Hitler a Milano. I crimini di Theodor Saevecke capo della Gestapo, Datanews, Roma 1997.

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